Inoltre alcuni studenti del nostro collettivo del Pasteur hanno visto poliziotti posizionare in bella mostra, dopo le cariche, diversi sassi più grandi (presi di nascosto) di quelli con i quali si erano difesi gli studenti e che già si trovavano sul tavolo, e chiamare i giornalisti per far loro fotografare detti sassi e far la figura degli “aggrediti”.
Il bilancio: decine di feriti, qualcuno in modo pesante, fra gli studenti.
Per ore la più grande Università d’Italia è stata tenuta sotto assedio militarmente, giacché a nessuno, indipendentemente dalla propria appartenenza politica, indipendentemente se studente, professore o visitatore, a nessuno era permesso varcare i cancelli della Sapienza per entrare o uscire.
Dopo l’autunno, in cui il movimento studentesco ha inondato le strade della Capitale, il sindaco di Roma ha deciso di ridurre drasticamente gli spazi e le modalità di espressione di chi non è d’accordo con le politiche governative, attuando un protocollo, firmato purtroppo anche dai sindacati asserviti ai poteri forti della classe dirigente, che prevede che a Roma i cortei possano seguire soltanto sei itinerari, che non concedono per niente visibilità ai dimostranti, né, tantomeno, permettono la creazione di un minimo di disagio. Ma la ciliegina sulla torta è che secondo il protocollo a Roma non ci può essere più di una manifestazione al giorno.
Poiché il corteo organizzato dagli studenti e dalle studentesse della Sapienza risultava completamente stonato con lo spirito del protocollo, è stato impartito l’ordine di far scattare le cariche, per rimettere in linea gli studenti. Inoltre, il rettore dell’ateneo ha concesso agli studenti un ultimatum per sgomberare l’aula autogestita della facoltà di chimica. Per tutta risposta gli studenti hanno indetto un’assemblea, e hanno organizzato una festa per la sera di giovedì 19 marzo.
E' ormai chiaro che siamo di fronte a un tentativo di fascistizzare l'intero Paese; ne sono prova l'uso che il governo fa dei manganelli degli squadristi o delle “forze dell’ordine” per riallineare chi dissente: basti vedere l’aggressione dei fascisti di Azione Universitaria (organizzazione giovanile di AN) all'Università di Roma3 di lunedì 16 marzo, la calata degli squadristi del Blocco Studentesco di martedì 17 a Tor Vergata, le cariche agli studenti de La Sapienza mercoledì 18 e quelle di fronte al Campidoglio sui dimostranti per il diritto alla casa del giorno dopo.
Quattro giorni che ben rappresentano il modo con cui Berlusconi ha intenzione di trattare con l’opposizione: ossia con la "concertazione" del manganello e la "democrazia partecipativa" della spranga, in cui la "partecipazione" è data dalla vittima che subisce le manganellate...
Ma tanto, peggio per loro. Non abbiamo paura, e con le mobilitazioni di quest'autunno abbiamo dimostrato che riusciamo a strappare importanti risultati e a conquistare diversi punti di ciò che vogliamo!
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di seguito un video degli scontri alla sapienza e una foto del dazebao di solidarietà verso gli studenti di Roma 3 messo dal Collettivo a scuola...
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