PUBBLICHIAMO, FINALMENTE, FOTO DELL'AULETTA E DELLA BACHECA AUTOGESTITE, NONCHé UNA FOTO DELLO STRISCIONE CHE DA UNA DECINA DI GIORNI è APPESO ALL'ENTRATA DEL TERZO PADIGLIONE DI SCUOLA. (VENERDì ALLE 8 SOTTO SCUOLA PER IL CORTEO CONTRO IL GOVERNO!!!)
I ANNO Il collettivo nasce nell’ottobre 2005 sull’onda delle mobilitazioni contro la “riforma” Moratti del governo Berlusconi II. Si chiama ‘Gruppo Informazione Pasteur’ (GIP) e si prefigge il compito di informare la scuola delle manifestazioni e delle iniziative studentesche a carattere politico in programma. Il GIP, durante l’affollata assemblea degli studenti del novembre 2005 sulle iniziative contro la “riforma”, è l’unico a sostenere la necessità dell’occupazione della scuola, ma purtroppo la maggioranza è contraria. In un paio di cortei studenteschi organizza lo spezzone del liceo Pasteur. A dicembre, durante la settimana di didattica alternativa, organizza diversi dibattiti politici, tra cui quello su ‘Mao Zedong e il movimento studentesco’, con invitati esponenti del Partito Marxista-leninista Italiano e del Partito della Rifondazione Comunista. Nella seconda parte dell’anno, a maggio, poco prima del referendum sulla modifica della Costituzione promossa da Berlusconi (e poi sonoramente bocciata dal voto), il GIP organizza (anche con l’aiuto di alcuni professori) una giornata di didattica politica con due dibattiti di mattina: uno in palestra e uno nell’Impluvium del 4° Padiglione, entrambi con esponenti del PMLI e dei Radicali. II ANNO Nel settembre 2006 i ragazzi del GIP, insieme ad altri (ultra pentiti!) ex del vecchio collettivo moderato vicino a Sinistra Giovanile, ‘Studenti in movimento’ poi scioltosi, fondano in un’assemblea di una ventina di persone il ‘Collettivo Pasteur Autogestito’ (CPA). Prima di questa assemblea era stato consegnato alla Preside il manifesto del collettivo, con il duplice obiettivo (centrato) di farlo riconoscere come organo autonomo degli studenti e con il diritto di esercitare propaganda all’interno della scuola (attaccare volantini e manifesti fuori dalle bacheche, volantinare, megafonare, ecc.). Nel manifesto si dice: < Sono campi di intervento del Collettivo tutti quelli in cui ci si può impegnare in una lotta civile contro ogni forma di ignoranza, intolleranza, censura, ingiustizia, discriminazione, razzismo, emarginazione, solitudine e disagio. A tal fini il Collettivo potrà: organizzare dibattiti e seminari di ogni forma di espressione culturale e artistica, provvedere alla diffusione di pubblicazioni, edizioni fonografiche, audiovisivi, materiale vario di interesse culturale a beneficio degli studenti. svolgere manifestazioni, convegni, dibattiti, mostre d’arte, spettacoli, ricerche di ogni tipo per il raggiungimento e la diffusione dei propri obiettivi culturali. contattare Enti pubblici e privati per la gestione di corsi o seminari. svolgere ogni altra attività utile al raggiungimento dei fini sociali del Collettivo. Il numero delle persone del collettivo è illimitato. Può far parte del Collettivo chiunque si riconosca nel presente documento indipendentemente da convenzioni politiche e religiose, sesso e identità sessuale, cittadinanza e appartenenza etnica, età e professione>>. Quindi può far parte del CPA chiunque, a parte i fascisti. Questa discriminante è stata approvata all’unanimità nell’assemblea di fondazione. Nell’autunno 2006 il CPA organizza spezzoni del Pasteur in tutti i cortei (si lottava contro le leggi del ministro Fioroni). Inoltre partecipa alla fondazione e diventa parte dei coordinamenti studenteschi ‘Wake the Town’ (coordinamento territoriale studenti medi di Roma nord) e ‘Rete studenti di Periferia’ (coordinamento territoriale studenti medi e universitari che vivono e\o studiano in aree periferiche della città). Da questi coordinamenti si otterrà una grossa attività politica che qui accenniamo soltanto: il primo organizzerà manifestazioni, occupazioni, blocchi del traffico, ecc., il secondo volantinaggi, un dibattito sul 25 aprile alla presenza di un partigiano, e una serie di concerti con il ricavato dei quali è stata acquistata una fotocopiatrice con cui gli studenti possono fotocopiare i propri libri scolastici pagando solo la carta e l’inchiostro, senza guadagno per nessuno. Durante la settimana di didattica alternativa gli studenti del CPA tengono diverse conferenze su temi politici, dalla guerra alla questione palestinese, nell’Impluvium e nelle aule. Il Collettivo presenta richiesta al Consiglio d’Istituto per ottenere un’aula autogestita dagli studenti. Il Consiglio approva, ma chiede di attendere che finiscano i lavori al 3° Padiglione (in ricostruzione). A maggio arriva la notizia che il Ministero ha tagliato i fondi e quindi il Pasteur non potrà organizzare campi scuola per l’anno successivo. Gli studenti vogliono discuterne in assemblea, ma la Preside la vieta col pretesto che le ultime non erano state molto frequentate. Il CPA, allora, blocca la didattica di mattina ed occupa il 4° Padiglione, tenendovi un’assemblea sui campi scuola e la necessità delle assemblee studentesche. Gli studenti così riconquistano il diritto a tenere assemblee ogni mese, ed inoltre si organizzano per una manifestazione del Pasteur sotto il Ministero. Il CPA riesce a portare 250 studenti in piazza, tanti al punto che rappresentanti del Collettivo vengono ricevuti e ottengono la promessa di un aumento dei fondi ministeriali per l’anno successivo. Purtroppo commettono la leggerezza di non farsi mettere nulla per iscritto e di accontentarsi di promesse valide “per l’anno successivo” e non per l’immediato, e difatti questi fondi poi non si sono mai visti. Da segnalare la solidarietà espressa con un comunicato dal ‘Collettivo Scienze Politiche’ dell’Università di Roma 3. III ANNO Nel 2007 continua l’attività dell’anno precedente, con le manifestazioni e i coordinamenti studenteschi. Durante la didattica alternativa il Collettivo organizza un corso sul G8 di Genova, alla presenza, l’ultima giornata, del padre di Carlo Giuliani (il ragazzo ucciso dalla polizia durante una manifestazione contro quel G8). Particolarmente importante l’attività antifascista della seconda parte dell’anno scolastico: sono stati fatti volantini per ripristinare la verità storica sulle foibe e difendere i partigiani e la Resistenza; sono state ricoperte pubblicamente dagli studenti con vernice bianca, durante la ricreazione, alcune scritte inneggianti al “duce” e al fascismo fatte da balordi durante la notte, e mentre si diffondevano volantini che spiegavano l’iniziativa. Quest’ultima iniziativa in particolare ha raccolto il sostegno di molti studenti che passavano per caso durante la ricreazione e che si sono fermati per dare una mano. Nel frattempo il CPA aveva continuato a chiedere alla Preside l’aula autogestita, dato che i lavori di ricostruzione del 3° Padiglione erano ormai terminati, ma si è visto opporre un rifiuto motivato dal fatto che “nella scuola mancano spazi idonei”. La via pacifica e istituzionale del Consiglio d’Istituto per avere un’auletta degli studenti si è quindi dimostrata fallimentare. L’anno successivo il Collettivo seguirà un’altra strada. Durante l'estate, inolter, diversi compagni del CPA hanno partecipato al collettivo territoriale studentesco 'Tanas'. IV ANNO A partire dal 3 ottobre, la prima manifestazione in cui scendono in piazza gli studenti di Roma, il Collettivo partecipa a tutte le manifestazioni studentesche e non solo che si svolgono nel corso dell’anno. Questo, è l’anno in cui nasce l’Onda Anomala degli studenti, movimento contro il governo Berlusconi e contro la Gelmini. Quando parte la giostra, il 17, con il grande sciopero dei sindacati di base e il corteo da mezzo milione di persone, in piazza il Pasteur (presente in massa dietro lo striscione del collettivo, e che la mattina stessa aveva trovato i propri cancelli chiusi da catene e silicone nelle serrature con scritte inneggianti allo sciopero generale e alla possibilità di sognare un futuro migliore) improvvisa un’assemblea nella quale programma un blocco della didattica per il lunedì della settimana successiva. Poi, però, data la forza dirompente che il movimento andava acquisendo, la didattica è stata bloccata per ben tre giorni, di cui i primi due con un’assemblea per discutere della ‘riforma’, e l’ultimo (concordato con i professori, con i quali gli studenti hanno sempre avuto una grande intesa, e che già avevano organizzato un ‘No Gelmini Day’ tempo prima) facendo lezione nelle classi su finanziaria e Gelmini. Al termine dell’ultimo blocco gli studenti del Pasteur hanno inoltre organizzato un’assemblea con studenti di altre scuole di zona; da lì è partito un coordinamento territoriale ( - comprendente, chi più, chi meno attivamente - Pasteur, Fermi, Cartesio, Torricelli, Seneca, Einstein, De Amicis e Gassman). Coordinamento che si è manifestato nei due giorni seguenti, giovedì e venerdì, quando con due cortei non autorizzati gli studenti di queste scuole hanno attraversato i quartieri limitrofi, facendo anche assemblea prima di sciogliersi. In particolare il corteo di venerdì, di ben 5 000 persone, è stato storico perché uno simile non se ne vedeva da trent’anni circa. Contemporaneamente, intanto, i compagni del Collettivo vanno a parlare nelle assemblee degli altri licei di zona che si stanno unendo alla protesta. Già queste varie assemblee hanno dimostrato che le masse studentesche sanno sfruttare la democrazia diretta e riescono ad organizzarsi da sole e a svolgere una funzione politica autonoma e indipendente. Nello stesso tempo, poi, a Roma nord si fa strada il movimento delle scuole elementari e medie inferiori, che con diversi cortei ed iniziative di diverso tipo (come i tre giorni di prova di insegnamento con un maestro unico fatti alla scuola elementare ‘P. Maffi’) ha dato prova di grande compattezza e combattività. Nasce inoltre un coordinamento territoriale composto da studenti, professori e genitori (mancano purtroppo i bidelli e gli altri dipendenti pubblici, con i quali invece gli studenti del Pasteur hanno sempre avuto un ottimo rapporto) che fa occasionalmente riunioni al Pasteur nel pomeriggio in vista di iniziative politiche contro la ‘riforma’. Nel frattempo tira aria di occupazione al Pasteur… liceo particolare, perché immenso (composto da cinque edifici), posizionato al centro di oltre 60 ettari di terreno attraversabile a piedi, situato vicino a quattro diversi quartieri con forte presenza giovanile fascista, aveva avuto l’ultima occupazione parecchi anni prima, e con esiti disastrosi. Quest’anno, però, si doveva occupare ad ogni costo! Il lunedì seguente, quindi, il collettivo organizza un’assemblea dalle 8:00, nella quale agli interventi dei compagni si sono alternati quelli di alcuni professori, anche compagni (ai quali vogliamo bene), che, illudendosi forse, proponevano un’assemblea permanente concordata con la Preside (che non ci sarebbe mai stata…) e attiva anche di notte (!), tutto fuorché l’occupazione perché, “ragazzi, i metodi illegali vi si ritorcono contro!”... Dopo una battaglia politica durata due ore e che a tratti vedeva in vantaggio i moderati, però, la maggioranza degli studenti vota per occupare il liceo. Nonostante i diversi episodi di minacce personali dei diversi gruppetti fascisti e della polizia, nonostante che l’immenso territorio del liceo (con perimetro valicabile in moltissimi punti) richieda ronde e posti di guardia per tutta la notte e tutto il giorno, gli studenti, in gran numero, tengono la scuola per due notti e tre giorni. Mercoledì, inoltre, sono presenti agli scontri di piazza Navona coi fascisti portando lo striscione del Collettivo, e giovedì 30 vanno in massa allo storico corteo nazionale di 1 500 000 persone al grido di “siamo tutti antifascisti!” – VEDI VIDEO A http://collettivopasteur.blogspot.com/2008/12/gli-scontri-di-piazza-navona-28-10-2008.html - (idem con patate per i cortei del 7 e 14 novembre). Il 24 novembre si svolge, invece, un altro blocco della didattica con assemblea straordinaria dove si è discusso del disastroso stato delle strutture scolastiche (al quale il governo pensa di rimediare tagliando i fondi); durante l'assemblea è stato anche esposto lo striscione 'l'antifascismo non si arresta', azione comune fatta insieme alle altre scuole di Roma unite nel mostrare i caratteri antifascisti cardini dei nostri principi e la propria solidarietà ai compagni indagati per i fatti di piazza Navona (contemporaneamente un’altra ventina di scuole romane blocca la didattica ed espone striscioni per lo stesso motivo antifascista). A dimostrazione della risonanza avuta dal movimento studentesco di Roma nord, basti citare le interviste (poi trasmesse o pubblicate) rilasciate, anche più volte, dal Collettivo a: Tg3, Radio Onda Rossa, Radio Città Aperta, Radio Onda d'Urto, la Repubblica, il Corriere della Sera, il Messaggero, il Foglio, DNews, l'Unità, Ansa, il bolscevico. Il CPA, inoltre, riesce ad ottenere dalla preside, intorno al periodo natalizio, dopo anni di lotte e promesse non mantenute, l'auletta autogestita, una conquista importante poiché è qualcosa che rimarrà nel tempo a dimostrazione del fatto che una scuola democratica gestita da studenti, professori e tutti i dipendenti pubblici, vale a dire governata dagli studenti, anziché dai padroni, è possibile. Idem con patate per la bacheca autogestita, altra conquista ottenuta in gennaio. Il pomeriggio del 6 marzo, poi, il CPA organizza una festa in palestra con cibo, bevande e musica, e nella quale gli studenti ricoprono le pareti con nuovi murales, conquistando di fatto il diritto ad organizzare feste, un tabù per la nostra scuola da parecchi anni. La festa è stata inquadrata dal Collettivo come un piccolo passo per fare della scuola un servizio goduto e gestito dagli studenti. ---To Be CoNtInUeD--- ---In AgGiOrNaMeNtO---
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